Nell’anno che si è appena concluso, il 2018, d’intesa con la Diocesi di Prato, è proseguito il lavoro verso una nuova qualificazione del Complesso monumentale di San Francesco. Raccontare, seppure in sintesi, ciò che è stato fatto in questo arco di tempo risponde ad una precisa necessità di trasparenza e responsabilità verso quanti, a vario titolo, hanno contribuito, frequentano ed in qualche modo sono legati a questo luogo che con i suoi ottocento anni di vita rappresenta una delle istituzioni cittadine più antiche e insigni.
In primis si è cercato di evidenziare ogni aspetto di un luogo che prima di tutto è dedicato a Dio e come tale necessita di rispetto.
La valorizzazione e la promozione dell’attività di culto, la cura della liturgia e della pastorale rappresentano il fulcro di tutte le attività a corollario svolte, tenendo conto di come e cosa rappresenta oggi dal punto di vista pastorale la Chiesa di San Francesco che non ha più il ruolo della Parrocchia “tradizionale”.
Le molte iniziative e gli eventi offerti, inseriti nel contesto dell’anno liturgico, hanno avuto lo scopo di narrare, attraverso la bellezza e l’arte, il Messaggio cristiano oltre a ricostruire un legame, un dialogo tra il complesso monumentale e la città, il centro storico, i sui abitanti e le realtà associative ed istituzionali che lo caratterizzano, concorrendo a creare una offerta culturale e valoriale nuova nel contesto cittadino. In questo abbiamo visto crescere esponenzialmente l’interesse verso il nostro patrimonio storico artistico ed architettonico, e soprattutto le visite. Ma significativa è stata soprattutto l’attenzione verso la conservazione e il restauro di questo patrimonio.
Di ciò sono testimoni i numerosi interventi di recupero di opere e ambienti che versavano in stato di deterioramento.
È doveroso citare e ringraziare pubblicamente gli Enti e tutti coloro che hanno supportato finanziariamente gli interventi fatti nel corso dell’anno e di cui di seguito daremo qualche esempio.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, la quale, dopo aver reso possibile il restauro delle coperture dell’ala orientale dell’antico convento nel 2016 e del chiostro nel 2017, sempre all’interno di un articolato progetto pluriennale di interventi sul complesso monumentale di San Francesco, nel 2018 ha finanziato un’altra importante operazione di carattere strutturale, ovvero la progettazione del nuovo impianto elettrico della chiesa e il recupero degli ambienti del XVI e XVII secolo facenti parte della Sacrestia.
L’Associazione pratese Amici dei Musei e dei Beni Ambientali che ha finanziato il restauro della pala d’altare di “Santa Teresa d’Avila in adorazione”, opera del preraffaellita pratese Giuseppe Catani Chiti (1905). L’intervento è iniziato a febbraio e terminato a novembre 2018 e non si è limitato alla sola parte meramente artistica e di recupero ma ha stimolato una più approfondita ricerca sull’autore e sul restauro della chiesa del 1904.
Nel mese di Marzo è partito un altro importante e delicato restauro, tuttora in corso, reso possibile soltanto grazie alla generosità di un benefattore anonimo. Si tratta del restauro del dipinto “Trasverberazione di Santa Teresa d’Avila” di Domenico Udine (1819) affidato, sotto la supervisione della dott.ssa Lia Brunori della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, al laboratorio di restauro Piacenti S.p.a..
Nel mese di settembre sono stati ultimati i lavori nei locali che ospitano l’Archivio rendendo finalmente fruibili documenti e registri, anche storici, legati alla gestione del convento e dei suoi beni. È stato inoltre costituito l’Archivio restauri che raccoglie la documentazione relativa ai restauri effettuati a partire dal 1900 mentre sono stati amplianti i locali della biblioteca.
Una particolare attenzione, infine, è stata riservata alla Comunicazione: è stato potenziato il sito web istituzionale, che oltre a rappresentare il canale ufficiale di informazione e aggiornamento sulle attività del complesso monumentale è stato implementato con funzionalità di raccolta fondi.
Gli account social poi, in particolare le pagine Facebook e Instagram, hanno rappresentato un canale strategico in termini di valore ed “engagement”: il rapporto di coinvolgimento fra contenuti proposti e pubblico di riferimento, stabilendo quindi una relazione stabile con gli utenti.
L’aspetto di notevole rilevanza inoltre è ricoperto dal fatto che la totalità dei contenuti pubblicati e la gestione delle pagine istituzionali sono stati curati internamente.