Nonostante fosse stato il compositore pratese più noto della sua epoca, finora nessuna opera del musicista era stata pubblicata. Il lavoro di trascrizione fatto da Filippo Bressan utilizzando i tre manoscritti superstiti.
E’ stata pubblicata per la prima volta, dopo due secoli, la partitura del Requiem di Giuseppe Becherini. Merito di Filippo Bressan, medico pratese ma anche musicista e grande conoscitore del patrimonio storico musicale pratese, nonché direttore della Cappella musicale di San Francesco.
Giuseppe Becherini è stato il compositore pratese più noto della sua epoca. Vissuto a cavallo fra ‘700 e ‘800 si occupò di teoria musicale e di composizione, in particolare di musica sacra, anche in qualità di maestro di cappella del Duomo cittadino.
Le musiche di Becherini, conservate in copie manoscritte, non sono mai state pubblicate, neppure quella che viene considerata la sua opera somma, una messa da requiem per coro, soli e orchestra da camera che ha riscosso grosso favore fino ai primi anni del secolo scorso. Questa messa, composta nel 1823, venne eseguita nella chiesa di San Francesco per l’anniversario della morte di Datini nel 1824 e successivamente commentò musicalmente eventi cittadini e regionali di grande rilievo fra cui le esequie di Emilia Goggi Marcovaldi e le celebrazioni funebri di Francesco III di Toscana.
Considerata parte del patrimonio storico musicale pratese, la messa da requiem di Becherini sopravvive in tre copie manoscritte: una conservata presso il Conservatorio Cherubini di Firenze, una con strumentazione ampliata per grande orchestra dal pratese Bogani ed una di proprietà della famiglia Badiani, discendente dal compositore le cui vicende si sono intrecciate con quelle della famiglia di Cesare Guasti.
È proprio a partire da questo manoscritto, probabilmente la copia più vicina alle intenzioni del compositore, che Filippo Bressan ha curato una edizione moderna dell’opera. “Abbiamo pensato molto a cosa fare di questa trascrizione per poter dare visibilità a un monumento sonoro della città – commenta Bressan -. Fra le ipotesi, la pubblicazione presso una casa editrice prestigiosa oppure la messa a disposizione gratuitamente ai musicisti di tutto il mondo grazie alle pagine Internet della più grande biblioteca musicale della rete. Questa è stata la scelta finale, proseguendo sulla linea indicata dalla famiglia Badiani che recentemente ha donato alla Roncioniana il carteggio Guasti. Ci auguriamo – prosegue Bressan – che questa musica possa presto essere eseguita, magari a Prato, e con la cappella musicale di San Francesco ci stiamo impegnando per trovare una piccola sponsorizzazione. È intenzione mia e di un piccolo gruppo di appassionati di pubblicare alla stessa maniera altre opere di compositori pratesi a cominciare dal primo libro delle messe del compositore rinascimentale Biagio Pesciolini, che presto verrà pubblicato in edizione moderna nella stessa biblioteca virtuale”.